Recovery Fund

Si tratta di uno strumento finanziario  proposto dalla  Commissione Europea per favorire la ripresa economica dei Paesi dell’Unione colpiti dal Covid 19. L’erogazione dei fondi riguarda  il periodo 2021-2027.

 La  Commissione emette titoli di debito presentandosi nel mercato dei capitali.  Quindi, si tratta di finanziamenti raccolti nei mercati finanziari ed  è prevista una garanzia di bilancio dell’Unione.  Inoltre, per rendere possibile questo prestito, che viene assunto dalla Commissione, li viene concesso di aumentare  dello 0,6%  il  massimale di manovra sulle risorse proprie, in definitiva si tratta di un prestito che viene garantito dall’aumento dello 0,6% delle risorse proprie, ovvero, questo aumento delle risorse proprie si somma al massimale permanente delle risorse proprie che si applica sul reddito nazionale lordo dei Paesi membri  nella percentuale del 1,4% . Pertanto , la Commissione ha un margine di manovra come garanzia dei prestiti, ovvero, la differenza tra il massimale delle risorse proprie presente nel bilancio pluriennale e la spesa effettiva. L’aumento  delle risorse termina nel momento in cui ci sarà il rimborso dei prestiti e, quindi, quando si estinguono i debiti.

Il nucleo centrale del Recovery è rappresentato dal Nex  Generation EU che prevede un importo di 750 miliardi  di euro (390 in sovvenzioni e 360 in prestiti)   da utilizzare per realizzare riforme strutturali  ed investimenti  che hanno un impatto positivo sulla produttività e fanno in modo che il rapporto debito/Pil si collochi in un sentiero di sostenibilità

 Si tratta di prestiti  erogatati ai Paesi che presentano un quadro  economico critico, che auspicano  una ripresa economica attraverso investimenti strategici e  che permettano di realizzare  robuste   catene del valore . Per l’utilizzo del Fondo sarà la Commissione che valuterà i piani economici   presentati dai singoli   Stati membri, dopo la sua valutazione sarà Il consiglio  che darà il via libera.

Poichè il Recovery è legato al bilancio settennale  dell’ Unione i versamenti  in tranche avranno luogo dopo l’entrata del bilancio. E’ uno strumento non permanente poichè  durerà fino il 2026 e, nel 2027 dovrebbero iniziare i rimborsi dei prestiti.

 

Il 70% dei trasferimenti  monetari avrà luogo nel corso di quest’anno e nel  2022, mentre il  30% entro la fine del 2023; comunque, prima del prestito, ogni Paese, dovrà presentare  il piano di spesa nel mese di Gennaio  di quest’anno. Si tratta, sicuramente, di uno strumento nuovo che permette, per la prima volta, alla Commissione di indebitarsi al posto degli Stati membri per somme molto alte. In questo modo si ampliano i poteri della Commissione che ora può anche svolgere attività di finanziamento, ruolo che veniva svolto prima solo dalla Banca Europea degli Investimenti e dal Meccanismo Europeo di Stabilità. In fine,  va detto che la Commissione, attraverso l’emissione di obbligazioni, che gli permettano di ottenere fondi,  offre agli Stati membri  di contrarre indirettamente dei prestiti a tassi debitori bassi grazie alla garanzia data dall’Unione.

Scrivi commento

Commenti: 0